Ufficio Lavoro di Squadra

Obbligatorietà del medico del lavoro in azienda

In Italia, la presenza del medico del lavoro all’interno delle aziende non è sempre obbligatoria, ma dipende da vari fattori quali il numero di dipendenti, il tipo di attività svolta e i rischi professionali specifici associati a quella attività.
Secondo il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche), il medico del lavoro deve essere nominato nei seguenti casi:
1. Aziende con attività a rischio elevato: Per le aziende che svolgono attività inquadrabili in categorie a rischio elevato, come definite dall’articolo 31 del D.Lgs. 81/2008, la presenza di un medico del lavoro è obbligatoria, indipendentemente dal numero di dipendenti.
2. Aziende con più di 15 dipendenti: Le aziende che occupano più di 15 lavoratori devono nominare un medico del lavoro, anche se l’attività svolta non è considerata ad alto rischio.
3. Sorveglianza sanitaria specifica: In presenza di rischi particolari per la salute legati a determinate mansioni (esposizione a sostanze chimiche, amianto, radiazioni, ecc.), è obbligatoria la sorveglianza sanitaria, quindi la figura del medico del lavoro diventa necessaria, indipendentemente dal numero di lavoratori.
4. Richiesta dei lavoratori: Anche in aziende con meno di 15 dipendenti, se i lavoratori o le loro rappresentanze richiedono la sorveglianza sanitaria, il datore di lavoro deve nominare un medico del lavoro.
Quando non è obbligatoria la presenza del medico del lavoro, il datore di lavoro può comunque decidere di avvalersi di questa figura professionale per gestire meglio gli aspetti legati alla salute e sicurezza dei lavoratori. In ogni caso, è sempre consigliato seguire le linee guida normative e di buona pratica per garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano.

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